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giovedì 10 settembre 2015

I protagonisti di Grimpeur - del GS Baradello di Como - all'attacco del Colle dell'Agnello e Izoard

I protagonisti sul Col d'Izoard

E' arrivato finalmente il momento di puntare la bandierina sul mitico anello "Colle Dell'Agnello" e "Col d'Izoard": superfluo ricordare le mitiche pagine di ciclismo che si sono scritte sulle rampe assolate della Casse Deserte. Scalare questi due colli, al di là dell'impegno fisico significa percorrere la storia del ciclismo epico di Coppi, Bartali e Bobet. E significa anche scoprire un paesaggio meraviglioso ed affascinante: difficile descrivere l'impressione di meraviglia e di stupore all'apparire della mitica Casse Deserte, un angolo di luna trasportato sulle Alpi.

Briançon è la base di partenza ideale per questo giro. La più alta città d'Europa - come recita pomposamente un tabellone pubblicitario - si raggiunge in circa quattro ore da Como attraverso il Col du Montgenevre: lasciata la macchina ci prepariamo per un giro della città,la cena e poi a nanna fantasticando sul domani.

Al mattino ci aspettano 35 km di adeguato riscaldamento nella brezza mattutina si attraversa la città e seguendo le indicazioni per Argentiere-Gap ci troviamo ben presto su una strada di grande comunicazione che dopo 15 km ed una serie di "mangia e bevi" giunge a l'Argentiere en Bessèe (976 mt.).
Altri 16 km piuttosto noiosi per arrivare a Mont Dauphin (900 mt.) e finalmente si lascia la tangenziale per svoltare a sinistra in salita verso Guillestre (mt. 1000, km 35).

Iniziamo a salire con decisione proprio in prossimità del bivio per il Col du Vars ed entriamo nel Parco del Queyras: qui il fiume Guil ha scavato nel corso dei secoli un impressionante canyon ed il paesaggio è veramente molto caratteristico. La pendenza cala notevolmente e ci consente di ammirarlo con calma.
Attraversiamo alcune brevi gallerie e ad un certo punto la valle si apre subito dopo il piccolo centro di Beyer: si prosegue tranquilli con il "53" sino ad una nuova strozzatura della valle, ed è qui che inizia la salita vera.
Dopo un chilometro infatti troviamo a sinistra il bivio per l'Izoard, noi siamo proseguiti dritti verso Chateau Queyras e la sua valle.
Passato il paese dopo circa cinque chilometri inizia la scalata al colle, a questo punto mancano venti chilometri alla vetta con pendenze dal 7 al 8 % costanti.
Ai meno 8 Massimo rompe la catena ma niente è perduto, riparato il guasto si riparte; ai meno 3 la quota inizia a farsi sentire, le pendenze aumentano fissandosi sul 9,1% ma il colle si vede in lontananza.
All'ultimo chilometro la pendenza si porta sugli 8,4% ma manca solo un tornante e il Colle dell'Agnello (mt.2740) è nostro.








Si ridiscende sulla strada percorsa per trenta chilometri circa e ci si porta ancora al bivio per l'Izoard.



I primi chilometri alternano qualche breve e deciso strappo a interminabili rettilinei assolutamente privi di ombra.
Capiamo subito che sarà il sole il principale  nemico: oggi fortunatamente è una giornata magnifica e un poco ventilata, ma possiamo immaginare quale sia il supplizio di una infuocata giornata priva di brezza!!! Comunque si pedala agevolmente, circondati da prati verdissimi, sino ad Arvieux (1544 mt.), con il suo caratteristico campanile: indi tre chilometri interlocutori sino a Brunissard (1771 mt) e poi non ci sarà più scampo, la pendenza sarà sempre superiore all'8 % per i successivi 5 km, completamente esposti al sole.
Si soffre, ma il panorama diventa via via più avvincente e ci lascia veramente a bocca aperta quando, dopo una curva, ci appare la mitica "Casse Deserte", un paesaggio lunare, fatto di guglie e di rocce completamente prive di vegetazione.







La strada ora scende leggermente per qualche centinaio di metri, sino alla lapide che ricorda due nomi mitici del ciclismo: Coppi e Bobet (la foto qui è un obbligo!!!).




Indi si riprende a salire con decisione, ma la meta è vicina, solo tre chilometri per scollinare al Col d'Izoard (mt 2360).



Ora è tutta discesa per circa 25 chilometri verso Briancon su una strada che invita a correre senza mai perdere la concentrazione e con buona padronanza della bici.

Una giornata indimenticabile; sole, grandi panorami, salite mitiche: cosa può pretendere di più dalla vita?

Nota aggiuntiva:chilometri percorsi 140, dislivello positivo mt.4500, tempo di percorrenza 7h e 30 min, è richiesta una buona preparazione fisica, concentrazione e padronanza della bici in discesa ed allenamento adeguato.

Federico, Massimo e Giancarlo gruppo Sportivo Baradello Como

mercoledì 2 giugno 2010

I percorsi di Grimpeur.it : Le salite del Pirata - 90 Km.



Un giro in bicicletta è di certo uno dei modi più suggestivi per esplorare e vivere i nuovi territori 'conquistati' dalla Romagna alle Marche.
7 comuni della Valmarecchia sono passati da pochi mesi dalla provincia di Pesaro a quella di Rimini.
Un cambio di Regione, un fatto unico nella storia della nostra Nazione.


Come ottimo punto di partenza vi consiglio la cittadina di Novafeltria, (H)  a 30km da Rimini. Il centro più grande della zona, buono per parcheggiare l'auto e salire in sella alla scoperta delle colline circostanti, verso "Le salite del Pirata".


Direzione Pennabilli, verso la Toscana. Percorrerete la SP258 (direzione San Sepolcro) in un continuo leggero saliscendi, con qualche breve impennata, fino all'abitato di Ponte Messa (B) dopo circa 10km.

A sinistra prenderete la strada che vi porta a Pennabilli. Qui inizia la salita. 3 km non particolarmente suggestivi, buoni per scaldarsi.
Pennabilli si farà ammirare per la sua particolare conformazione e interessanti scorci.
Seguite ora le indicazioni per Carpegna.

 Dopo un paio di km dal centro del paese troverete l'inizio della prima salita del Pirata.

La Cantoniera.
Ammirate il paesaggio spettacolare o date il massimo per la vostra prestazione cronometrica.
Giunti al primo traguardo in località Cantoniera scendete poi per 4km verso Carpegna (C). Recuperate le energie...

...vi aspetta il "Carpegna".
In pieno centro paese troverete le chiare indicazioni per il Cippo. Aiutatevi con le immagini su Grimpeur.it per non sbagliare l'attacco alla salita.
E' la prova più impegnativa della zona. I 6km su cui Pantani esprimeva il suo innato talento. Stringete i denti e conquistate con orgoglio questo traguardo.
Giunti in vetta al monte godetevi il panorama appenninico di fianco alla gigantografia del Pirata.

Proseguite lungo la strada, in discesa, tornerete al Passo della Cantoniera. Riagganciati alla strada principale ripercorrete la discesa già fatta verso Carpegna, attraversatela e dirigetevi verso Villagrande di Montecopiolo. Questo tratto è tipicamente collinare, fatto di salite e discese, con qualche impennata, ma mai troppo ardua.

Giunti a Villagrande prestate particolare attenzione a seguire le indicazioni per Soanne. Non dovrete proseguire per Pugliano/San Leo.

Giunti a Soanne (D) dopo una appagante e divertentissima discesa proseguite ancora in discesa seguendo per il Lago di Andreuccio/Maciano/Novafeltria. Raggiungerete così di nuovo la SP258 facendo ritorno al punto di partenza.

Ma in località Ponte Baffoni volterete a destra iniziando così la terza ed ultima salita del Pirata.

La Pugliano.
La stanchezza inizierà a farsi sentire, sono sicuro! ma è l'ultima asperità del vostro giro ciclistico fra Marche e Romagna.
Giunti al traguardo, posto al bivio (E) per San Leo , proseguirete a sinistra scendendo verso questa bellissima città che si presenterà in tutto il suo spendore dominata dalla imponente Rocca.

Il tuor per la Valmarecchia è quasi giunto al suo termine. Prendete le indicazioni per Novafeltria (bivio a sinistra subito dopo il bivio che vi porta al centro di San Leo (F).

Tornati sulla SP258 (G) voltate a sinistra e proseguite per pochi km fino a tornare al vostro punto di partenza (H).

90 km per niente facili.

Sebbene il chilometraggio sia di media difficoltà ricordate che i tratti in pianura sono praticamente inesistenti.
Un giro ciclistico perfetto per chi adora la salita, spesso pedalabile, a tratti estremamente difficile.

Per chi ama il risultato cronometrico le tre salite del Pirata così suggerite diventano una prova decisamente ardua, da ottimo ciclista.

Per chi ama gustarsi il paesaggio e la ottima cucina locale, questo tracciato offre quanto di meglio sotto tutti gli aspetti... non devete far altro che assaporare a pieno la vostra giornata in Valmarecchia.

Michele Zucchi per Grimpeur.it

Guarda il percorso su google.maps