giovedì 6 agosto 2009
In viaggio. Mandello del Lario (LC) – Pennabilli (RN) in bici
Mi sento felice, appagato, quando realizzo i miei sogni è così che mi sento.
Non è solo per la bella impresa sportiva, i chilometri, le strade, i paesi e le città, ma soprattutto questo viaggio è stato un tuffo nel passato. Un vivere al rallentatore la vita. Assaporare ogni istante, con sofferenza e gioia che si univano in un’unica grande emozione.
Era da diverso tempo che volevo farlo e superate le titubanze dei giorni precedenti la partenza, mi sono buttato in questa avventura.
450km stimati, attraversando una parte del “Bel Paese”, passando dalle colline lombarde fra Lecco e Bergamo alla lunga, interminabile, calda pianura che unisce la Lombardia fino all’Adriatico.
Parto nel silenzio del Lago di Como alle 6.30. E’ il primo agosto 2009.
Rotta verso Pennabilli (RN).
I primi chilometri servono a prendere confidenza con il mezzo (mai testato a pieno carico, anche se ho solo 6kg di bagaglio), far carburare le gambe e pensare a ciò che sto facendo.
Mi emoziona il fatto di viaggiare per così tanta strada da solo, alla scoperta di luoghi sconosciuti, davvero un’avventura mai provata.
I chilometri passano veloci e la mia adrenalinica esuberanza mi spinge ad un passo costante “inaspettato” intorno ai 35km/h, in pianura, si intente!!
La scoperta inizia attraversando i comuni al confine delle provincie lombarde di Bergamo Brescia, Cremona e Mantova. La campagna è affascinante, scorrerla lentamente, attraverso vie secondarie è fonte di grande gioia. Un contatto incontaminato con la natura. Un viaggio silenzioso scrutando la vita che si articola fra casolari, contadini, bestie e sterminati campi coltivati, arati, incolti.
Giungo a Romano di Lomabrdia, poi Soncino, Orzinuovi, Verolanuova… e giù ancora nel tremendo calore estivo fino a Canneto sull’Oglio. Sono le 14.00 i km circa 150. I gradi… 37!
Una lunga sosta rigenerante.
Apprezzo come non solo il paesaggio cambia man mano che avanzo, ma anche le persone, nel loro parlare diverso, nel modo di essere, anche.
Nel pieno del pomeriggio sotto un sole accecante, attraverso il Po. A Viadana (MN). Entro in Emilia Romagna.
La stanchezza unita al clima inizia ad esser marcata. Ma ormai sono deciso….
… Questo viaggio di 450km lo posso compiere in soli 2 giorni!
Devo arrivare a Carpi (MO), mi dico.
E così faccio. Arrivo cotto, nel vero senso della parola. Ho pedalato per 234km.
Con una buona organizzazione trovo subito un albergo. Pizza e mezzo litro di birra e subito a letto!
Sveglia alle 5.00. E’ il due agosto.
La pianura modenese è sublime nelle luci tagliate dell’alba. Non un’anima. Solo il canto degli uccelli, qualche fagiano si alza in volo al mio passaggio a fianco dei fossi nelle strade deserte di campagna. IL sole anche oggi è agguerrito.
Velocemente passo attraverso Nonantola, San Giovanni in Persiceto, Budrio, fino a Lugo… già in Romagna.
Tante persone si soffermano sorridenti a scrutare i miei “cartelli” che invitano a visitare Pennabilli.
“FAI UN GIRO A PENNABILLI (Quasi in provincia di Rimini!!)”
Così recita la scritta che porto sulle spalle e sulla bici.
(Pennabilli e altri 6 comuni in provincia di Pesaro sono passati in provincia di Rimini il 29/07/09… primo caso nella storia della Repubblica Italiana- Ma questa è un’altra storia!!)
Sento profumo di casa! Dalla provincia di Ravenna entro in quella di Forlì e Cesena. Poi proseguo in direzione Rimini. Un forte vento contro mi sconforta un po’. La strada già fatta in giornata è ben oltre i 150km e il sole non si risparmia!
Ma ecco le colline. Le mie amate terre.
Savignano sul Rubicone segna l’inizio dell’ultima fatica. 40km di leggera salita fino a casa.
Li affronto con una voglia matta di arrivare, ma non manca mai l’attenzione ai luoghi che attraverso.
Me li godo tutti, metro per metro.
Risalgo lungo la valle del Marecchia. Pietracuta, Secchiano, Novafeltria, Maciano…. È fatta!!
Dopo due giorni, 17 ore e mezza sui pedali, 461km… ecco il cartello di Pennabilli.
Le nuvole coprono il cielo al tramonto, il vento soffia fra gli alberi e accarezza queste affascinanti colline. Mi riempio di immensa felicità.
Entro in piazza. Poso per qualche istantanea! Qualche amico mi riconosce subito e mi chiede se sono matto!!
Così ho vissuto per due giorni. Indimenticabili, indelebili. Giungendo al mio paese con le mie sole forze, in completa armonia con il mondo e con me stesso.
Michele da Pennabilli
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