domenica 17 maggio 2015

I protagonisti di Grimpeur all'Amstel Gold Race amatori

I ragazzi della Baradello in trasferta all'Amstel Gold Race: ecco la loro esperienza.

Per darci qualche motivazione in piu' per pedalare nel freddo inverno comasco si é deciso di partecipare all' edizione per amatori della celeberrima Amstel Gold Race che si tiene in Olanda nel mese di aprile.


Noleggiato il comodo pulmino del Velo Club Biasca tramite l' amico e collega Jamin Demenga siamo partiti all' alba da Como in direzione Valkembourg bella localita' nel limburgo olandese.

Undici sono le ore necessarie per coprire gli ottocento chilometri che separano Como dalla nostra meta, un viaggio che non pesa per la bellezza del paesaggio che si attraversa: Alpi Svizzere, Alsazia , valle del Reno, tutti luoghi che meriterebbero una sosta ma il nostro l'obiettivo é piu' a nord e li' puntiamo senza indugi.

Valkembourg e' una ridente cittadina a pochi chilometri da Mastricht, appare subito bella, con il suo castello che domina dall' alto l'intero paese, non si puo' non notare subito l'ordine e la cura con cui strade case e giardini si mostrano ai turisti.



Tutto é a dimensione di bicicletta, anzi, senza esagerare si puo' dire che la bicicletta sia la protagonista della mobilità per cui tutta la viabilità é studiata in funzione di essa, per noi ciclisti del sud europa risulta essere un piccolo paradiso.

L'atmosfera é subito convolgente, i 25.000 ciclisti iscritti alla manifestazione gia 'da venerdi' sciamano per la cittadina che sembra ormai una Woodstock del ciclista.

Ritirato il pettorale ci perdiamo un po' per il centro tentando di mantenere una certa disciplina, ben sapendo cosa ci aspetta il sabato. Solo una birretta e un piatto di pasta nell' immancabile ristorante italiano, poi tutti a vedere la cronoscalata del Cauberg prima di coricarci per la sveglia fissata alle cinque.

Al sabato la partenza viene registrata alle sei e trenta.


Si e' subito catapultati nella campagna olandese che non concede momenti di tregua, strade di campagna, piste ciclabili, dentro e fuori da carrarecce strette, rapide variazioni di pendenza, su e giu per valloni sempre esposti al vento si susseguono cucinandoti a fuoco lento; l'attenzione dev'essere sempre al massimo, le strade strette i fondi non perfetti ti costringono ad un costante impegno. Il ritmo e' sempre spezzato da curve, strappi e rilanci cosi' che anche il piu' incallito ciuccia ruote ha il suo bel da fare, e non puo' far troppo conto sulle ruote amiche.



Tutto scorre liscio fino ai duecento km a parte il vento, lo snervante dentro e fuori fra stradine di campagna e piste ciclabili e qualche ''cote'' molto abbordabile.



Se si vuole trovare una critica all'organizzazione si deve cercare forse nei rifornimenti distribuiti non uniformemente e con un scelta discutibile di alimenti: prevalgono, infatti, tortine e merendine che stancano subito in luogo della piu' tradizionale frutta e dei piu' classici panini in ogni caso si sopravvive anche se a fine giornata la sola vista di barrette e merendine ti provoca un senso di nausea automatico.

Il nostro obiettivo sono i 235 chilometri della versione completa (in ogni caso si possono scegliere diverse varianti in funzione del proprio allenamento) per cui stiamo ''schisci'' come si dice alle nostre latitudini.


Infatti é nel finale che la musica cambia: un susseguirsi di salite di cui la piu' lunga di circa sei km (Drilandenpunt detta dagli italiani la salita delle antenne) ti portano ad affrontare i micidiali Bonsberg e Keutenberg con una buona dose di acido lattico nelle gambe.


Gli ultimi 15 km sono una bella passeggiata e, chi ne ha, puo' spingere fino ai piedi del Cauberg, la piu rappresentativa salita dell' Amstel che precede di circa un km l' arrivo fra una moltitudine di appassionati.


Tutti soddisfatti ci si perde nella festa, Valkembourg é totalmente in mano ai ciclisti (anche al piu', sprovveduto appare evidente l' indotto capace di generare un simile evento) mi vengono in mente le polemiche che ogni anno suscita l' arrivo del giro di Lombardia a Como, il raffronto e' impietoso come l'ottusita' dei nostri amministratori.

Non e' finita: la domenica ci sono ''quelli seri'' si va a Mastricht a vederli partire, si tifa per tutti i compatrioti: Caruso ricambia l'affetto rispondendoci calorosamente...si torna a a Valkembourg per vedere l' arrivo e i vari passaggi sul Cauberg.

Una folla oceanica mette a dura prova la produttivita' delle birrerie locali, e festeggia la vittoria del campione del mondo Kwiatoski che in sei ore e trenta regola il gruppo (il confronto con il nostro tempo e' impietoso).

Il lunedi' di buon mattino si rientra in Italia soddisfatti, con un budget di circa 450 euro a persona per quattro giorni si coprono tutti i costi , l' Olanda non sembra essere molto cara...

Concludendo l' Amstel Gold Race e' un esperienza che consigliamo, offre tutto cio che un appassionato di ciclismo chiede: atmosfera da grande Nord, un ventaglio di possibilita' per tutti i gusti (dagli 80 km per i meno allenati ai 240 per chi ne ha di piu') e un contorno gradevolissimo in cui passare un buon fine settimana fra amici.

 Ciao a tutti e FORZA GRIMPEUR!!!!!!!!!!!!!!!!

Massimo Crippa Federico Cantaluppi.



1 commento:

Unknown ha detto...

Complimenti ragazzi! Esperienza incredibile: con il vostro racconto sono entrato nei 4 giorni passati in Olanda! Bravi